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Immigrati: il Papa se la prenda con la Kyenge e la Boldrini

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Prima di tutto una precisazione: il Papa in visita ieri a Lampedusa ha fatto e detto  esattamente quello che il suo ruolo gli impone, anche se ho poco apprezzato l’apertura agli immigrati di fede islamica se non altro perché arrivava dopo l’ennesima strage di cristiani perpetrata da Boko Haram in Nigeria e l’uccisione di un prete copto in Egitto, oltre al fatto che gli islamici vedono l’invasione dell’Europa come una forma di conquista e non come un approdo in una terra che possa garantire a loro e ai loro figli un serie di Diritti che nei loro paesi non hanno.

Detto questo, quello a cui si è assistito ieri è il festival dell’assistenzialismo di comboniana memoria, un assistenzialismo fine a se stesso che deturpa lo sviluppo e lo svilisce relegandolo a fattore secondario quando invece è l’unica arma che il mondo ha contro l’emigrazione selvaggia, contro l’invasione che non è immigrazione controllata e regolamentata.

L’ho detto e lo ripeto, Papa Francesco ha fatto il suo dovere nel condannare le morti degli immigrati che nel tentativo di raggiungere le coste europee si affidano a mercanti di esseri umani senza scrupoli, disperati che preferiscono rischiare la morte piuttosto che rimanere nel loro Paese. Ma l’accoglienza non è la soluzione come non lo è l’assistenzialismo. La soluzione è convincere i migranti a non migrare, a rimanere nei loro Paesi d’origine. La soluzione sta nel fargli vedere prospettive di vita nella loro terra.

Tutto questo si può ottenere solo con progetti di sviluppo a lungo termine, cosa di cui si è persa la memoria negli ultimi anni anche grazie alla scellerata politica europea (e italiana) ch ha praticamente azzerato i fondi alla cooperazione e sviluppo e, nel contempo, aumentato a dismisura i fondi per l’accoglienza e l’assistenza agli immigrati.

Se si vuole trovare un colpevole per le tanti morti dovute al tentativo di raggiungere l’Europa da parte dei migranti si deve quindi puntare il dito sulla politica, anche quella che lancia messaggi deleteri che non fanno altro che alimentare le speranze di questi disperati. Penso alla Kyenge che vuole dare la cittadinanza ai nati in Italia con il risultato che ogni donna incinta presente nel continente africano pensa che se partorirà in Italia i loro figli avranno la cittadinanza italiana, messaggio errato che però spinge frotte di donne gravide a imbarcarsi sulle carrette del mare per raggiungere l’eldorado Italia. Penso alla Boldrini  e alla stessa Kyenge che vuole abolire il reato di clandestinità lanciando il messaggio sbagliato secondo il quale chiunque possa  raggiungere l’Italia (in qualsiasi modo) non verrà perseguito per il suo ingresso illegale.

Se il Papa se la deve prendere con qualcuno lo deve fare quindi con queste persone che illudono milioni di migranti  dando loro speranze che allo stato attuale non ci sono. Papa Francesco se la deve prendere con la politica italiana e europea che ha scelto di abbandonare la via dello sviluppo per quella più facile dell’assistenzialismo.

Vogliamo veramente aiutare questa gente? Smettiamola di seguire i cattivi consiglieri che hanno tutto da guadagnare da questo tipo di politiche migratorie e torniamo a ragionare in un’ottica di sviluppo. Aiutiamoli a casa loro. Solo così possiamo evitare di consegnare questi disperati nelle mani dei mercanti di esseri umani e zittire i fautori dell’assistenzialismo a tutti i costi, dell’accacadabra delle frontiere aperte.

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